Seduti e buon divertimento


PagliacciCi siete mai stati dentro un ospedale psichiatrico? Avete mai girato tra le corsie di un reparto in cui sono ricoverati malati di nervi, aspiranti suicidi o folli sognatori? Equilibristi in bilico su un mondo pronto a scansarsi alla prima caduta? Le avete mai viste le facce dei pagliacci legati ai letti, sedati con melassa di fragole e Nutella, gli occhi anneriti dai colori di guerra e i polsi tagliati da lacci troppo stretti imposti da una vita che vuol essere diversa? Vi siete mai addentrati nella giungla dei letti metallici alzati da meccanismi da Cirque du Soleil? Li avete mai osservati i pazzi d’amore, che affrontano l’esistenza ridendo da soli, condottieri dell’umanità, con spade fatte di cartone e corone di spine? Avete mai varcato i cancelli della reggia ospedaliera e vi siete mai addentrati nei labirinti colmi di scaffali pieni di pillole capaci di dare la felicità, chiusi da finestre impossibili da aprire, ma che ti fanno guardare il mondo da una prospettiva diversa? Avete mai parlato con un pazzo scatenato che vi grida contro che la vita è bella e che lui è Dio sceso in terra per portarvi la salvezza? Io l’ho fatto, tanto tempo fa. Ho camminato su pavimenti lucidi e cristallini, tra gatti che facevano le fusa e mani tese a elemosinare una sigaretta in più. Ho seguito lo spettacolo e, prima che calasse il sipario, ho applaudito forte, davanti a un cast di attori nati, divertenti e coraggiosi. Poi sono uscita e ho guardato il cielo. Ho provato a capire che cosa volesse dire osservare la vita da una prospettiva diversa. Su un filo teso da parte a parte camminiamo, in attesa di cadere. Ma il segreto sta nell’avere il coraggio di fare quel passo in più, anche a rischio di precipitare nel vuoto, proprio come fanno coloro che noi chiamiamo matti, ma che non sono altro che fantasiosi giocolieri immersi nella loro fiaba reale. E allora ho iniziato a correre su quel filo e poi mi sono voltata e dietro di me ho visto altri pazzi che correvano e ho guardato avanti e ne ho visti altri. Poi ho guardato giù e ho capito che tante altre persone, su quella corda tesa, non ci sono mai salite. Che non hanno provato a vivere. E allora ho corso più forte che potevo e poi ho saltato. Ma anziché precipitare ho iniziato a volare. Come i pazzi, come gli squilibrati, come i folli, come gli innamorati, come chi ha il coraggio di non nascondersi dietro a un dito, ma di guardare alla realtà di questo mondo che è più folle di quanto si pensi. Non importa quanto dura la corsa, ma come la si conduce. Conta quanto forte si vuole andare e la meta che si vuole raggiungere. E i diversivi sono solo distrazioni, perdite di tempo. Sapete che vi dico? Io continuo a correre, insieme ai pazzi, ai folli, agli squilibrati, agli innamorati, ai pagliacci, ai clown. Perché dall’alto è tutto più bello. E adesso ridete. Il cast è da gran cabaret. Lo spettacolo è appena cominciato. Buon divertimento.
Chiara Giannini

One thought on “Seduti e buon divertimento

  1. Ho voluto condividere questo bellissimo brano (articolo sarebbe stato riduttivo) di Chiara Giannini, perchè raramente si incontrano autori così profondi negli aspetti psicologici e sociologici dei propri scritti.Chiara Giannini poi riesce a descrivere le varie situazioni che vive, con una maestria letteraria unica, ma il suo vero valore sta nel fatto di cogliere aspetti della società che alla maggior parte delle persone sfuggono per vari motivi, a lei invece non sfugge niente, la sua sensibilità va oltre l’umano sentire.
    Grazie Chiara!

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